martedì 12 gennaio 2010

Gruppo d’Acquisto Solidale

La globalizzazione, lo sfruttamento indiscriminato e intensivo delle risorse, la grande distribuzione a discapito delle Piccole e Medie Imprese (PMI), le speculazioni di pochi in barba a molti, tutto questo e molto altro ci ha portato alla crisi che si sta vivendo.

Cambiare il mondo è fattibile, un’altra economia è auspicabile, ci vuole però la volontà di farlo, in primis di chi ci governa, incentivando fonti di energia rinnovabile, utilizzo di carburanti a basso impatto ambientale, investendo nella ricerca etc etc



Ma noi, nel nostro piccolo, non dobbiamo stare a guardare e sperare che tutto ci piova addosso come manna dal cielo. Ognuno di noi può, e deve, darsi da fare per far si che questo cambiamento avvenga, ad esempio attraverso un consumo critico.

Qualcuno avrà già sentito parlare dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), realtà che sta prendendo sempre più piede su tutto il territorio Nazionale, tanto che anche la grande distribuzione sta studiando questo fenomeno, per capire come sfruttare anche questa opportunità.

I GAS non sono altro che gruppi di persone che si uniscono per fare acquisti collettivi, all’ingrosso, di merce che viene poi distribuita ai diversi appartenenti del gruppo. Non è richiesta nessuna quota associativa, tutto completamente gratuito, nessun obbligo ad acquistare, nessun problema ad uscire dal gruppo in qualsiasi momento. La scelta dei prodotti da acquistare, però, non è indirizzata solo al risparmio che si può avere acquistando all’ingrosso, ma c’è una ricerca accurata dei produttori da cui acquistare. Si cerca di incentivare l’acquisto dai piccoli produttori presenti sul territorio, filiera corta, con conseguente riduzione dei costi  e impatto ambientale, si prediligono aziende Biologiche e Biodinamiche, favorendo anche realtà che guardano al sociale.

Cercare piccoli imprenditori locali, rende anche possibile conoscere, e toccare con mano, tutto il processo produttivo, l’impatto che questo ha sull’ambiente e sul territorio. Inoltre aiuta queste PMI a sganciarsi dalla grande distribuzione, che riduce all’osso i ricavi per gli imprenditori, costringendoli ad abbassare i prezzi a discapito della qualità del prodotto finito. Quante volte ci siamo lamentati che le pesche non hanno nessun sapore, che non ci sono più le fragole di una volta, che le bistecche si dimezzano durante la cottura.

Andando direttamente dal produttore, invece, si bypassano i vari stoccaggi della merce, frutta e verdura non devono essere raccolte ancora acerbe, non viaggiano su strada e non vedono celle frigorifere prima di arrivare sulle nostre tavole. Dalla pianta arrivano direttamente nei nostri piatti, dal contadino al consumatore, e finalmente si torna a sentire il vero gusto della frutta e della verdura. Per non parlare poi della carne, vogliamo paragonare il sapore di un pollo cresciuto in batteria, che dopo 36 giorni di vita è già pronto per essere messo in vendita, con un pollo ruspante, libero di crescere all’aperto, mangiando sano, che arriva sulla nostra tavola a 6 mesi d’età?

Ma non solo per la qualità che ci arriva in tavola, che è nettamente superiore, ma anche l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi è pesantissimo. Grandi concentrazioni di animali, sfruttati al massimo, sono anche un rischio sanitario, innanzi tutto per l’allevamento e quindi bisogna trattare gli animali con antibiotici che poi arrivano direttamente sulle nostre tavole, e tutti gli scarti come letame e pollina che non si riesce a smaltire senza contaminare, con Nitrati, i terreni e quindi le falde acquifere.

C’è molto altro da dire sul consumo critico, sulla decrescita felice, su come ridurre lo spreco dell’energia, su come migliorare la nostra qualità della vita con piccoli gesti quotidiani, questo articolo vuole essere solo un’introduzione alla nuova rubrica ECO-NOMIA.

Incominciate a cercare se dalle vostre parti ci sono dei GAS già attivi, http://www.retegas.org/index.php?module=pagesetter&tid=3 , contattateli e fatevi spiegare come sono organizzati, quali sono i produttori da cui si servono, quali sono i benefici ad entrare a far parte del gruppo, informarsi non costa nulla. Se invece non esistono dei GAS attivi nella vostra città, parlatene con amici e parenti, magari scoprirete che ad altri potrebbe interessare un nuovo modo di acquistare, contattate il GAS più vicino a voi e troverete sicuramente qualcuno che è disposto a darvi una mano per iniziare, anche semplicemente scambiando informazioni sui produttori dai quali si riforniscono, per iniziare a fare gli ordini con il vostro nuovo GAS, fintanto che non siete operativi voi stessi e in grado di cercarvi autonomamente i produttori che più vi aggradano.

Io sono un neo GASista, son solo pochi mesi che faccio parte di un GAS, e anche il gruppo di cui faccio parte è relativamente nuovo, ma ho trovato persone che, come me, non vogliono più stare sedute ad aspettare che le cose cambino da sole, persone che mi arricchiscono giorno dopo giorno con le loro esperienze personali. Già, perché il GAS non serve solo per fare gli acquisti, ma è anche un grande risorsa culturale e umana, ci si aiuta a vicenda scambiando le competenze, e conoscenze, che ognuno di noi porta nel gruppo come bagaglio personale.



Elder Carelli

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